Valfabbrica
è un comune della provincia di Perugia.
ORIGINI
E CENNI STORICI
Di origine medievale, sorge in bella posizione su
un colle sovrastante la vallata del Fiume Chiascio.
La fondazione e lo sviluppo del nucleo originario
della cittadina sono connessi alle vicende dellAbbazia
Benedettina di S. Maria in Vado Fabricae, citata dalle
cronache dallanno 820. Fu lImperatore
Ludovico il Pio, da Aquisgrana, a concedere lautonomia
allAbbazia ed al castello in Vallis Fabricae,
edificato a difesa del monastero dagli attacchi dei
feudi vicini. Nel 1177 Federico Barbarossa pose la
ecclesia de Valle Fabricae, in comitatu Asisii
sotto la propria protezione. Nel 1202, monaci e castellani
si schierarono con la guelfa Assisi nella Battaglia
di Collestrada, persa contro la rivale Perugia, e
nel 1205 Valfabbrica giurò la sottomissione
ad Assisi, divenuta nel frattempo ghibellina. Nellanno
1209 il castello di Valfabbrica fu distrutto da Perugia,
per ritorsione contro il tentativo di sottomettere
i vicini castelli perugini. La conseguente decadenza
del territorio portò lAbbazia a passare
sotto la Regola del Monastero di Nonantola. Nelle
ulteriori battaglie tra Perugia e Assisi (1319), il
castello fu nuovamente saccheggiato. In seguito, il
territorio fu conteso da Perugia e dal Duca del Montefeltro
Guidobaldo I, Signore di Gubbio, al quale Valfabbrica
chiese protezione. A partire dal 1497, salvo un breve
ritorno sotto il dominio di Assisi (1515-1521), Valfabbrica
entrò a far parte dei domini del Ducato di
Urbino, e nel 1632 fu annessa allo Stato Pontificio.
Nellanno 1815, durante limpero napoleonico,
Valfabbrica fu eretta a Comune ed assorbì il
territorio del soppresso comune di Casacastalda. Del
periodo medievale è il centro storico, denominato
Pedicino, che conserva due alte torri e cospicue parti
delle mura di cinta. Da visitare la Pieve in stile
romanico, con all'interno pregevoli affreschi (prima
metà del XIV secolo). Di particolare interesse
è un dipinto di scuola del Cimabue, raffigurante
il compianto sul Cristo morto.
CASACASTALDA
Casacastalda è una frazione del comune di Valfabbrica.
Il paese è ubicato sulla sommità di
una collina a 521 m s.l.m., sullo spartiacque che
divide il territorio del perugino dal comprensorio
dell'eugubino-gualdese e dall'assisano . Si trova
a 8 km a nord est del capoluogo comunale, lungo il
tratto più elevato della Strada statale 318
di Valfabbrica . Casacastalda è popolata da
659 abitanti (Istat, 2001). È circondata dai
primi contrafforti della catena appenninica, su cui
svettano il monte Serra, il monte Luciano, il Monte
della Dea e il monte Santa Cristina. L'abitato domina
la Val di Rasina o Ròsina, torrente proveniente
da Gualdo Tadino, e la valle del torrente Risacco
(Rio Sicci), affluente del Chiascio. L'amenità
del paesaggio e la vivibilità dell'ambiente
che contraddistinguono sia Casa Castalda che le vicine
località di Carbonesca e di Colpalombo (frazioni
del Comune di Gubbio), sono argutamente descritte
in un noto adagio popolare, che così recita:
Casa Castalda, Carbonesca e Colpalombo sono i tre
mejo posti del mondo. A Casa Castalda si svolgono
varie attività artigianali (mobili d'arte)
ed industriali (confezioni; infissi in alluminio).
Il turismo è favorito dalla presenza sul territorio
di numerose aziende agrituristiche, con possibili
escursioni per le località di Frecco, San Giorgio,
Monte Serra, Caresto e Monte della Dea. A valle dell'abitato,
presso lo svincolo della superstrada in direzione
Ancona, è stata realizzata una zona industriale
ed artigianale, che ospita svariate attività
imprenditoriali.
DA
VEDERE A CASACASTALDA
Il centro storico, con le abitazioni realizzate interamente
in pietra, ha una forma a "diamante", coincidente
con la pianta del castello. Rimangono tre porte storiche:
Porta Perugina o Porta Sole a sud, Porta del Giglio
o Porta Gualdese a nord, Porta Eugubina a ovest. Chiesa
di Santa Maria Assunta (X secolo), la cui struttura
attuale risale al 1883, con un campanile quadrato
in pietra. L'abside interno è stato decorato
dal pittore perugino Alessandro Bianchini, nel 1922.
Nella navata destra, si trova il "Trittico"
del pittore Matteo da Gualdo. Il fonte battesimale
è caratterizzato da una campana datata 1508.
Le vetrate policrome, di recente installazione, raffigurano
numerose immagini devozionali. Santuario della Madonna
dell'Olmo (1486), eretto per ricordare il miracolo
della Beata Vergine, che il 22 maggio 1484 apparve
ad una pastorella su un olmo, il cui tronco è
tuttora conservato all'interno della chiesa. Il Santuario
fu affrescato da Matteo da Gualdo ed altri negli anni
1486-88. Nella piazzetta di fronte alla chiesa, è
una pregevole statua di Madonna con Bambino, realizzata
in marmo bianco da uno scultore indiano. "Dolmen",
ovvero Monumento al Motociclista. Unico nel suo genere,
il cippo sorge su una terrazza belvedere, lungo il
marciapiede che costeggia la strada statale. È
meta obbligata per gli amanti delle due ruote e luogo
affermato per eventi a carattere motoristico e manifestazioni
popolari, come ad esempio "Le Curve dell'Altro
Cioccolato". In occasione del Natale 2008 ha
ricevuto la visita del campione Loris Capirossi. Parco
pubblico attrezzato, "Il Prato", situato
tra il centro storico ed il Santuario. Sentiero naturalistico
Casa CastaldaPoggio San Dionisio-Valfabbrica,
che attraversa boschi e torrenti, popolato da specie
animali tipiche dell'ambiente pre-appenninico.
MANIFESTAZIONI
A CASACASTALDA
Nella prima metà di maggio, il paese dà
vita al Cantamaggio: canti popolari di ispirazione
agreste danno il benvenuto alla primavera con simpatiche
stornellate e piccanti sonetti, che rievocano l'usanza
delle burle cantate e delle serenate alle belle da
marito. Nel mese di luglio, un tradizionale torneo
di calcetto in notturna raduna decine di squadre e
centinaia di appassionati di sport e di gastronomia
tipica. La settimana del Ferragosto è caratterizzata
dalla Sagra dello Spaghetto, ben nota nel circondario.
Peculiarità della manifestazione è l'utilizzo
di piatti, posateria e oggetti di consumo realizzati
in materiale di origine vegetale e biodegradabile.
Nel periodo delle festività natalizie, un apprezzato
Presepe Vivente anima i vicoli del centro storico
del paese.
GIOMICI
Giomici (Giòmici) è una frazione del
comune di Valfabbrica. Secondo i dati del censimento
Istat 2001 il paese è occupato da appena 6
abitanti. Esso consiste, fondamentalmente, del castello
omonimo, che si trova a 567 m s.l.m., e di poche abitazioni
(case coloniche) circostanti. È localizzato
sulle colline tra Valfabbrica e Casacastalda e si
affaccia sulla valle del fiume Chiascio, proprio sopra
dove dovrebbe svilupparsi il lago artificiale generato
dalla diga di Valfabbrica. La principale attività
economica della zona è quella legata all'agriturismo,
dato che il castello è diventato una residenza
d'epoca. Nel territorio circostante è invece
sviluppata l'agricoltura e la zootecnia.
DA
VEDERE A GIOMICI
Il Castello (XI secolo), caratterizzato da una torre
merlata e da una serie di bifore e monofore. Il castello
di Giomici è stato dichiarato di interesse
storico-culturale e vincolato ai sensi della L.M.
n. 1089/39.
Chiesa di San Michele Arcangelo (1154), contenente
affreschi di Matteo da Gualdo e ceramiche di Antonio
Biagioli, ispirate allo stile del Della Robbia, tra
cui una bellissima pala d'altare.
Nell'abitazione di residenza della famiglia Balestra
si conservano invece gli affreschi dei conti Rinaldo
e Ugolino II.
MONTEVERDE
Monteverde è una frazione del comune di Valfabbrica.
Il paese si raggiunge attraverso una strada che sale
da Pianello verso la collina destra della valle del
Chiascio, a 563 m s.l.m.; da esso si gode di un vasto
panorama verso i monti di Perugia e della Valle Umbra.
Secondo i dati Istat del 2001, i residenti sono 51.
Nel 1198, Monte Aldone (l'antico nome di Monteverde)
risultava sotto la giurisdizione civile ed ecclesiastica
della città di Assisi, come ricorda un documento
siglato da Innocenzo III. Il termine "monte degli
aldi" dovrebbe derivare dal longobardo, ove con
questo termine si identificavano i servi, in memoria
degli schiavi fatti dai longobardi o dai franchi.
Il cambiamento in monte verde fa invece pensare all'affrancamento
da tale schiavitù, ed anche alla presenza di
estesi querceti nelle vicinanze. Un censimento del
1232 registra la presenza di 27 famiglie; tra i personaggi
dell'epoca, si annoverano tali Mercede, Offreduccio
e Favarone, con chiare discendenze longobarde (questi
ultimi sono parenti di santa Chiara d'Assisi). Vi
abitarono anche le sorelle Matilda e Agnina di Tommasino
(il signore di Monteverde), compagne di santa Chiara
all'interno del Monastero di San Damiano. Nel 1266
il castello passa dalle mani di Tommasino a quelle
degli abitanti del castello di Monteverde, pur rimanendo
sempre sottomesso ad Assisi. Nel 1386, durante la
guerra con Perugia, il paese fu sollecitato a rimanere
fedele alla città assisiate. Fino a tutto il
1730, risulta ancora tra i castelli inseriti nel contado
di Assisi.